L'ABITO PER IL RICEVIMENTO
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È stata Kate Middleton a far spopolare la tradizione anglosassone del secondo abito da sposa, da indossare al ricevimento dopo la cerimonia. E ora le spose di mezzo mondo si lasciano indurre in tentazione. Ma come potremo giustificare questo capriccio (che forse, più che una moda passeggera, rappresenta una soluzione che risponde ad una reale esigenza)? Il primo abito, quello ufficiale, deve essere adatto per il rito civile o religioso, deve essere scelto in base alla personalità e alla silhouette della sposa, ma soprattutto deve rappresentare il “sogno” dell’abito su cui fantastichiamo fin da bambine. Il secondo abito è più informale e sarà perfetto per affrontare il ricevimento con un approccio più easy. Generalmente il dress code per il vestito da ballo suggerisce un capo meno prezioso di quello indossato durante la cerimonia, più leggero e meno impegnativo. Le lunghezze si accorciano e le scollature si fanno più ampie per deliziosi abiti bustier o intramontabili tubini; le linee si fanno più scivolate e seducenti per sottovesti in satin di seta o abiti strapless in chiffon plissettato e drappeggiato; eleganti anche con blusa e pantaloni. Per quanto riguarda il colore, bianco sarà naturalmente permesso, ma vi è concesso anche osare scegliendo una nuance che si abbina al colore predominante delle vostre nozze, magari prediligendo gradazioni trendy del verde come il tiffany o i preziosi giada e smeraldo; oppure il bon ton del linen, la delicatezza dell'african violet, la regalità del monaco blue o i vitaminici nectarine e poppy red. Da abbinare a sandali da urlo e accessori che illuminano il look degni di vere protagoniste. Take my breath away! Azzurra Patriarca
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